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Employer branding, employee branding e l’importanza di LinkedIn

Nel mondo odierno il lavoro è diventato più di una semplice occupazione: è un’avventura senza confini, e in questo regno affascinante le aziende non sono più dei meri luoghi di produzione, ma incubatrici di talenti, fucine di innovazione in cui i sogni prendono vita.

Ed è qui che nasce la magia di employer ed employee branding: due potenti strumenti che plasmano il destino di aziende e dipendenti.

Employer branding: cos’è?

L’employer branding è quell’incantesimo che attrae i talenti verso un’azienda, con la promessa di un luogo in cui possano coltivare le loro ambizioni e realizzare le proprie aspettative professionali.

È tutto quello che concerne la reputazione di un’azienda come datore di lavoro, la sua garanzia di essere un ambiente stimolante, di offrire opportunità di crescita e di credere in una cultura aziendale che abbracci innovazione e diversità; è dunque una promessa che riflette il modo in cui l’azienda si impegna a soddisfare le aspettative del proprio pubblico, composto da potenziali dipendenti.

Sono numerosi i vantaggi che derivano dal consolidamento del proprio employer branding, ad esempio, a livello di attrattività sul mercato, aziende con una reputazione fortemente positiva sono più desiderabili e ricevono un cospicuo numero di candidature di alta qualità, inoltre saranno ripagate con un grado di fedeltà maggiore dai propri dipendenti, che tenderanno a rimanere in un ambiente in cui vengono trattati con dignità e rispetto.

Quando un’azienda riesce quindi a sviluppare un employer branding forte e autentico si trasforma in un faro che illumina il cammino dei talenti, attirandoli e offrendo un rifugio sicuro in cui far fiorire le proprie potenzialità.

Employee branding: l’altra faccia della medaglia

L’incantesimo non si spegne qui. Dentro le mura aziendali agisce anche l’employee branding, l’essenza stessa dell’esperienza dei dipendenti, la pozione segreta che trasforma il lavoro da occupazione a passione.

In quest’ottica i dipendenti si sentono valorizzati, ispirati e coinvolti, e ciò si riflette nel mondo in cui fanno da ambasciatori all’azienda stessa, nelle storie che condividono riguardo la realtà che vivono ogni giorno e verso la quale si sentono appagati.

L’employee branding è l’essenza della cultura aziendale, che valica la mera soddisfazione sul posto di lavoro; arrivando al coinvolgimento emotivo dei dipendenti, acuisce il loro senso di appartenenza all’azienda rendendoli i suoi primi e più sinceri sponsor.

La sinergia di due forze

È però dall’alchimia che si crea fra employer ed employee branding che si sviluppa la vera meraviglia, quella che eleva l’azienda a nuove vette di successo.

Un’azienda che investe sul benessere dei propri dipendenti costruirà in automatico una fama positiva come datore di lavoro, e d’altro canto una fidelizzazione del proprio dipendente non farà altro che innalzare la reputazione esterna della propria realtà.

Influenzandosi quindi vicendevolmente, con l’employer branding che crea un ambiente favorevole e che promuove a sua volta l’employee branding e viceversa, queste due forze creano un circolo virtuoso che migliora la reputazione e l’attrattività dell’azienda.

Esse non sono altro che due aspetti complementari, uniti da un’unica visione: creare un ambiente lavorativo che ispiri e nutra i talenti, e che sia motore del successo aziendale nel panorama moderno, andando oltre il compenso e i benefit, per creare un ecosistema lavorativo ottimale.

Da cosa si può partire? Da LinkedIn.

Tutto bello e giusto, siamo d’accordo, ma nel concreto come si può partire a sviluppare una strategia di employer ed employee branding capace di trasmettere fiducia, affidabilità, di far percepire il brand e l’azienda come un luogo in cui voler investire il proprio tempo e le proprie capacità per crescere e per costruirsi una vita?

Una buona idea è quella di partire da LinkedIn. Ma non dal profilo LinkedIn dell’azienda, bensì dai profili di coloro che ricoprono posizioni rilevanti al suo interno.

“Metterci la faccia” è solitamente un ottimo consiglio quando si parla di social network; non solo perché numerosi studi in ambito di neuromarketing – ma anche i dati che qualunque agenzia di comunicazione può fornire sui contenuti che generalmente ottengono maggiore apprezzamento – ci dicono che vedere un volto umano all’interno di una pubblicità, un’immagine o un video attiva in noi i meccanismi dell’empatia, facendoci immedesimare maggiormente e attirando di conseguenza la nostra attenzione, ma anche perché spesso ci dimentichiamo se si decide di comunicare senza volti alla fine l’azienda finirà per sembrare una macchina fredda, distante, incapace di provare emozioni e chiusa a qualunque elemento appartenente al mondo esterno.

Voi vorreste mai interagire con un luogo così? Anzi, voi provereste anche solo a entrare a farne parte per dedicarci 40 ore della vostra settimana per i successivi 50 anni?

Vedere che su LinkedIn un’azienda ha dei manager, delle dirigenti, dei project manager che condividono sul loro profilo considerazioni personali, consigli per gli utenti, che si congratulano e festeggiano non solo gli obiettivi dell’azienda, ma anche i successi personali di chi ci lavora, mostrando loro per primi empatia e calore umano, già state lavorando sia sull’employer che sull’employee branding.

Così come anche ricondividere i post e i progetti pubblicati dai e dalle dipendenti, lasciare commenti costruttivi e di valore, e scrivere sulle pagine personali delle persone con cui si ha collaborato una referenza positiva.

Non è un “diventare il volto dell’azienda” (forse solo un po’), ma è essere i primi rappresentanti dei valori dell’azienda e di ciò che può creare dal punto di vista umano e relazionale, trasmettendo così indirettamente anche l’ecosistema lavorativo che viene coltivato.

In conclusione

In definitiva, employer ed employee branding sono la base fondamentale su cui si erge il successo di un’azienda, e non rappresentano solo concetti aziendali astratti, ma una filosofia che permea ogni aspetto della sua organizzazione.

L’importanza di investire in queste aree non può e non deve essere sottovalutata, poiché concorrono alla creazione una cultura aziendale forte e distintiva, che genera a sua volta un vantaggio competitivo nel mondo del lavoro.

La sinergia di employee ed employer branding ci insegna come il vero tesoro di un’azienda risiede nelle menti e nei cuori dei propri dipendenti; coltivarlo richiede impegno e dedizione, ma il risultato vale ogni sforzo.

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