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Il Fiore di Plutchik: quando le emozioni parlano anche di brand

Non compriamo mai solo un prodotto o un servizio: scegliamo l’emozione che ci fa provare.
È questa la logica che guida le nostre decisioni, spesso più della ragione. Il Fiore di Plutchik ci aiuta a capire perché, mostrando come le emozioni siano il vero motore delle scelte umane e, di conseguenza, anche delle relazioni tra persone e brand.
Cos’è il Fiore di Plutchik
Lo psicologo Robert Plutchik ha sviluppato un modello che rappresenta le otto emozioni primarie – gioia, fiducia, paura, sorpresa, tristezza, disgusto, rabbia e aspettativa – come petali di un fiore.
Ogni emozione può avere diverse intensità: dalla più lieve ai margini, fino alla più forte verso il centro. Inoltre, le emozioni si combinano tra loro, generando stati emotivi più complessi. Ad esempio, gioia + fiducia = amore, mentre rabbia + disgusto = disprezzo.
Il Fiore di Plutchik non è solo una rappresentazione grafica, ma una vera e propria mappa dinamica delle emozioni, che aiuta a comprendere come esse si intrecciano, cambiano e guidano le nostre azioni quotidiane.
Dal cuore al marketing
Applicare questo modello al mondo dei brand significa trasformarlo in una mappa strategica per la comunicazione e l’identità.
- Identità di marca: un brand non è soltanto logo o payoff. È la capacità di evocare emozioni specifiche – fiducia, gioia, sorpresa – in modo coerente e riconoscibile.
- Customer journey: ogni interazione con un brand è un’occasione per attivare un’emozione. Dalla curiosità di chi scopre un prodotto, alla fiducia costruita nel tempo, fino all’entusiasmo per un’esperienza positiva.
- Storytelling: le storie coinvolgono perché parlano di emozioni. Il Fiore di Plutchik diventa allora uno strumento per progettare narrazioni capaci di toccare corde precise.
- Differenziazione: in mercati sempre più affollati, ciò che resta impresso non è la scheda tecnica, ma l’esperienza emotiva che un brand sa creare.
Un fiore che connette
Il Fiore di Plutchik ci ricorda che le emozioni sono il linguaggio universale delle persone. In psicologia aiutano a conoscerci meglio; nel marketing permettono ai brand di costruire relazioni autentiche e durature.
Un marchio che sa quali emozioni evocare, e lo fa con coerenza, non offre solo un prodotto: crea esperienze che lasciano un segno.
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